Un paese della Romagna, l’ultimo inverno di guerra. Le strade sono percorse da soldati, la fame morde le case, la paura si mescola al coraggio di chi non si arrende.

Le voci che raccontano quei mesi non appartengono agli eroi dei libri di storia, ma a persone comuni: un ragazzo che sbaglia e cerca di redimersi, un prete appena ordinato che cammina con la fede attraverso le cannonate, una madre che protegge i figli, un soldato polacco che non ha più una patria, un ufficiale inglese che scopre una comunità e i suoi tesori nascosti, bambini che osservano il mondo da sotto un tavolo. Ognuno offre il proprio sguardo, intrecciando memoria e presente, dolore e desiderio di futuro.

Sul fondo della vicenda, il ponte all’ingresso della città: fatto saltare dai tedeschi in ritirata e poi ricostruito dagli abitanti durante l’inverno. Intorno a quel ponte prende forma una comunità che, tra lutti e divisioni, trova la forza di unirsi, saldare i propri debiti con la storia e cercare un cammino comune verso la pace.

Romanzo romagnolo è un affresco corale, intenso e poetico, che restituisce la complessità di un tempo in cui la guerra era ovunque, ma ovunque resisteva anche l’umanità.

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