Cercar Tempo – un viaggio nella memoria | Concept ver. 0.a

Cercar Tempo – un viaggio nella memoria

Happening teatrale itinerante a Russi – Fira di Sett Dulur

Un’esperienza immersiva attraverso il centro storico di Russi, ispirata ai temi della Recherche. Il pubblico sarà guidato dal Custode, una figura enigmatica con una lanterna, che accompagnerà gli spettatori attraverso otto stazioni dedicate alla memoria e al tempo.

Questa edizione dello spettacolo prevede la partecipazione di cittadini e volontari, che affiancheranno gli attori professionisti nelle diverse scene, assumendo ruoli studiati per valorizzare la loro presenza all’interno dell’happening.


STRUTTURA

  • Durata: Circa 75 minuti
  • Attori professionisti: 6-8
  • Partecipanti della chiamata pubblica: 12-16
  • Guida: Il Custode (sparisce alla settima stazione)

IL RUOLO DEI PARTECIPANTI NON PROFESSIONISTI

I cittadini coinvolti avranno ruoli diversi nelle varie stazioni. Alcuni di loro saranno attori nascosti nel pubblico, pronti a intervenire con battute o reazioni spontanee. Altri parteciperanno come presenze evocative, rafforzando l’atmosfera della scena con azioni semplici ma significative.

Per ogni stazione, saranno integrati nel flusso narrativo in maniera organica, permettendo loro di vivere l’esperienza teatrale senza pressioni.


INTRODUZIONE – L’ARRIVO DEL CUSTODE

Ruolo dei partecipanti: Alcuni saranno nel pubblico, mentre altri si aggireranno per la piazza, come se fossero persi nei loro pensieri.

  • Il Custode appare nel buio con la lanterna.
  • Un attore nascosto nel pubblico chiede: “Chi sei?”
  • Il Custode risponde: “Forse un ricordo. O forse solo chi illumina la strada che già conosci.”
  • Il viaggio ha inizio.

LE OTTO STAZIONI

Ogni stazione ha un ruolo specifico per i partecipanti della chiamata pubblica.

1 – Il risveglio e il disorientamento (Il tempo non è lineare)

Ruolo dei partecipanti: 2-3 persone nel pubblico iniziano a guardarsi attorno, come se avessero smarrito qualcosa. Un altro partecipa alla scena, descrivendo il disorientamento.

  • Un attore seduto su una panchina, si alza e inciampa per terra.
  • Un partecipante nel pubblico sussurra: “Anche a me è successo.”
  • Il Custode: “Il tempo non va avanti come credete.”

2 – La madeleine e il sapore della memoria (Un gusto può riportare un’intera infanzia)

Ruolo dei partecipanti: Alcuni partecipanti sono seduti a un tavolo, bevendo tè o mangiando biscotti, evocando la quotidianità.

  • Una cameriera esce dal bar con un vassoio. Sceglie un cliente tra il pubblico – o forse un attore nascosto – e gli porge un bicchierino di tè e una brioche.
  • L’attore assaggia il dolce e si ferma di colpo. Si guarda intorno, spaesato. “Questo sapore…”
  • Il pubblico è invitato a riflettere. Qualcuno si scambia sguardi, qualcun altro porta una tazza alle labbra con più attenzione.
  • Un partecipante nel pubblico mormora: “Io non ricordo il sapore, ma il momento.”

3 – Il profumo del biancospino (Gli odori aprono porte nella mente)

Ruolo dei partecipanti: Un piccolo chiosco di fiori è allestito in un angolo della strada. Il venditore sistema con cura alcuni rami di biancospino, mentre l’aria si riempie del loro profumo dolce e penetrante.

  • Un attore si ferma davanti al chiosco, inspira profondamente e si blocca. “Questo profumo… È come se fossi di nuovo là, sotto il sole di una primavera lontana.”
  • Un partecipante nel pubblico, quasi senza rendersene conto, sussurra: “Io ho sentito un odore, una volta, e non sono più stato lo stesso.”

4 – La sonata di Vinteuil (La musica come ponte tra presente e passato)

Ruolo dei partecipanti: Alcuni chiudono gli occhi mentre la musica suona, altri iniziano a canticchiare una melodia che sembra casuale.

  • Un attore ascolta una melodia lontana e ne viene travolto.
  • Il Custode si avvicina al pubblico: “Quale suono porterete con voi per sempre?”

5 – La perdita e l’assenza (Il tempo porta via le persone, ma non i ricordi)

Ruolo dei partecipanti: Alcuni rimangono immobili, come statue, evocando la sensazione dell’assenza. Altri si aggirano, smarriti, cercando qualcuno che non c’è.

  • Un manifesto funebre è appeso a una parete, il nome sopra è sbiadito.
  • Un attore fissa il manifesto, un altro cammina tra il pubblico, cercando qualcuno che non trova.
  • Un partecipante nel pubblico sussurra: “Anche io sto cercando qualcuno.”
  • Il Custode osserva il manifesto e dice: “Il tempo porta via le persone, ma non i ricordi.”

6 – Il ricordo che sfugge (Non tutto può essere trattenuto)

Ruolo dei partecipanti: Alcuni rimangono in ascolto, come se aspettassero qualcosa. Altri camminano lentamente, cercando di afferrare un pensiero che svanisce prima di prendere forma.

  • Un partecipante nel pubblico suona un campanello di una casa. Nessuno risponde. Il suono vibra nell’aria, poi si dissolve.
  • Un attore si ferma, come colpito da un ricordo improvviso: “Aspetta… Questo suono… Lo conosco.” Un altro attore annuisce, incerto: “Anche io… ma da dove?”
  • Il Custode osserva e dice: “Non tutto si lascia afferrare.” Il campanello suona ancora, ma è già più lontano. Il Custode abbassa la lanterna: “Andiamo, prima che anche questo momento svanisca.”

7 – L’eco di una risata (Il Custode scompare nel ricordo)

Ruolo dei partecipanti: Alcuni rimangono immobili, come in attesa. Altri si guardano intorno, come se avessero appena sentito qualcosa di familiare.

  • Una risata di una ragazza improvvisa risuona nella strada. È leggera, lontana, ma sembra conosciuta.
  • Un attore si blocca, sorpreso: “Quella risata… È come se…” Si gira, ma non c’è nessuno.
  • Un altro attore, sussurrando: “Anche io l’ho sentita. Era qui, un tempo.”
  • Il Custode sorride, come se sapesse già tutto.
    • “Forse l’avete solo immaginata.”
    • “O forse, è sempre stata qui.”
  • La risata si ripete, più lontana. Il Custode abbassa la lanterna e dice, con dolcezza:
    • “Ora dovete proseguire da soli.”
  • Si volta e scompare nel buio. Il pubblico rimane, in attesa di un altro suono che forse non arriverà mai.

Il custode indica la strada per l’ultima stazione e poi se ne va. Alcuni iniziano a chiamare il Custode, come se volessero trattenerlo. Altri osservano in silenzio, confusi dalla sua partenza.


8 – Il ritorno e l’inciampo finale (Tutto è stato un sogno. Ora la vita riprende.)

Ruolo dei partecipanti: Il pubblico torna al punto di partenza senza rendersene conto, fino alla rivelazione finale.

Il pubblico arriva alla stessa scena della stazione 1, ma senza accorgersene subito. Ha percorso un cerchio.

  • L’attore che era seduto all’inizio è ancora lì, esattamente nella stessa posizione.
  • Tutto è immobile, identico a com’era prima che il viaggio iniziasse.
  • Il pubblico si ferma. Un silenzio sospeso.

L’attore, come allora, si alza, si guarda attorno con lo stesso sguardo confuso.
Si alza lentamente, fa un passo avanti e… inciampa di nuovo.


LA RIVELAZIONE DEL CUSTODE

Ma questa volta c’è qualcosa di diverso.
Dalle ombre, dietro il pubblico, il Custode è già lì. Non ha più la lanterna accesa.

Il Custode si avvicina lentamente e osserva la scena. Guarda l’attore che si è appena rialzato, poi il pubblico.

Custode (con voce calma, definitiva):
“Non siete mai andati via.”

L’attore che ha inciampato si gira a guardarlo. Anche gli altri attori, ovunque si trovino nel pubblico, si fermano.

Il Custode continua, senza fretta:
“Tutto è accaduto in un solo istante.”
“O forse è accaduto anni fa. O forse accadrà ancora.”

Pausa. Il Custode abbassa lo sguardo, sfiora il suolo con un piede.

“Ma ora… il tempo ha ricominciato a scorrere.”

Silenzio.

L’attore che ha inciampato si sistema i vestiti, fa un respiro profondo. Poi, senza più esitazione, si volta e se ne va.

Uno dopo l’altro, anche gli altri attori iniziano a muoversi, riprendendo le loro vite come se nulla fosse mai accaduto.